L’efficienza e il benessere dei consumatori nella valutazione dell’abuso di posizione dominante: USA – EU a confronto

Il brillante percorso accademico di Elena conosce il suo degno epilogo nella discussione della presente tesi, premiata dalla commissione con la lode e la menzione di merito.

La tematica centrale, attorno alla quale si snoda l’intero lavoro, attiene alla valutazione delle condotte anticompetitive di imprese in posizione dominante nei differenti contesti economico-giuridici europei e statunitensi, mediante una comparazione tra i diversi approcci basata, principalmente, sulle nozioni di efficienza e benessere dei consumatori.

Così, dopo una prima sezione dedicata alla genesi del diritto antitrust americano ed all’interpretazione dell’art. 2 dello Sherman Act alla luce delle contrapposte concezioni caratterizzanti la Scuola di Harvard e quella di Chicago, l’elaborato approfondisce l’art. 82 del Trattato CE e la fattispecie di abuso di posizione dominante quale principale elemento distintivo tra il diritto della concorrenza europeo e quello statunitense.

Il terzo capitolo è invece dedicato all’esame del concetto di efficienza allocativa, al modello economico da esso scaturente ed al suo “superamento” ad opera di quella corrente di pensiero nota come Post Chicago, con una riflessione critica sui casi Kodak e Trinko.

Prendendo spunto dalla vicenda Linkline, si passa poi ad analizzare il report del 2008 del Department of Justice statunitense, fonte di notevole attrito con la Federal Trade Commission, per poi approfondire lo sviluppo,  nell’ambito del diritto antitrust comunitario, della tendenza a riconsiderare l’abuso di posizione dominante alla luce di un approccio (tipico della disciplina nota come analisi economica del diritto) che attribuisce un ruolo prioritario alla tutela degli interessi dei consumatori.

L’ultimo capitolo, infine, propone una riflessione sulle sensibili differenze ancora tutt’oggi esistenti tra i due diversi ordinamenti, conseguenza diretta, secondo l’Autrice, oltre che della differente interazione tra i vari attori dei due contesti economico-giuridici, di una diversa sensibilità tra Europa e Stati Uniti rispetto alla finalità ed agli scopi ultimi del diritto della concorrenza.